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Channel: Fiorenzo Sartore – Intravino
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Chiedersi se il vino in lattina è bene o male, e conoscere già la risposta

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Chiedersi se il vino in lattina è bene o male, e conoscere già la risposta

Il vino nelle lattine, alla maniera della birra o della Coca Cola, non è esattamente una novità. Con il wine-in-a-can commercializzato da Winestar, però, è la prima volta che un vino a denominazione francese (AOC) finisce nel contenitore metallico. L’idea è sempre quella: rendere il consumo del vino pop, cioè popolare presso quella categoria di clienti potenziali che preferiscono, appunto, la praticità delle lattine bevendo birra o Coke.

Lasciamo ai posteri l’ardua sentenza: se il vino debba essere turbo pop inseguendo ambiti che in effetti gli sono estranei, o debba semmai coltivare la sua componente tradizionale ed identitaria. Come riferisce Connexionfrance.com, il mercato del vino in lattina ha già un bel numero di fan, visto che in Germania di venderebbero 60 milioni di lattine l’anno. Winestar per ora inscatola (imbottiglia pare improprio) un AOC Languedoc, Corbières (Château de l’Ille). Modestamente, noi italiani già negli anni ottanta avevamo Giacobazzi sul mercato americano.


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